domenica 16 agosto 2009

VESPA 98 ANNO 1946-47

Il modello 98 è il più significativo di tutta la produzione Vespa, dato che si tratta del primo ad essere commercializzato. Rappresenta una versione che, fin dall'inizio, mette in luce quelle caratteristiche peculiari che si manterranno pressochè immutate per tutti i primi cinquant'anni della storia della Vespa: scocca portante, motore laterale, trasmissione finale diretta e ruote intercambiabili.
La 98 viene presentata al grande pubblico alla Fiera di Milano dell'aprile 1946 e suscita grande stupore. Prima di allora era stata vista esclusivamente da una ristretta cerchia di persone al Golf Club di Roma, soltanto un mese prima. La Piaggio presenta il nuovo scooter come "motoleggera utilitaria" per rassicurare la clientela sulla protettività della scocca in lamiera.
In primavera vengono consegnati i primi esemplari che escono dallo stabilimento di Pontedera, a un prezzo di 55 mila Lire. Tecnicamente la 98 non si discosta molto dal prototipo del 1945 che l'ha peceduta: in pratica l'unica differenza notevole risiede nel tipo di raffreddamento che, invece di immettere l'aria con un passaggio naturale attraverso le feritoie del cofano, utilizza una ventola per l'aria forzata. Per sperimentare questa soluzione, l'ingegner D'Ascanio introduce del borotalco nel convogliatore per verificare i passaggi, una prova empirica ma efficace che i presenti ricordano anche per essersi ricoperti completamente di bianco. La clientela apprezza la grande semplicità d'uso, la protettività, l'affidabilità, la pulizia del veicolo e anche l'eleganza di questo nuovo veicolo.
La presenza della ruota rassicura nei trasferimenti sulle strade in cattive condizioni dell'Italia nel dopoguerra. L'avviamento a pedivella si dimostra facilissimo e mette chiunque in condizione di metteri alla guida della Vespa. I difetti riscontrati nella 98 riguardano sostanzialmente il comfort, limitato per la ridottissima efficacia della sospensione anteriore. Questa non presenta infatti una molla elicoidale come nei modelli successivi, ma soltanto una coppia di piccole molle a spirale. La sospensione posteriore è in pratica inesistente e si fa affidamento unicamente alle molle della sella. Da perfezionare anche il cambio, che utilizza quattro bacchette metalliche; quando queste prendono gioco, gli innesti si fanno più difficoltosi e si deve ricorrere a una regolazione. Le vibrazioni sono piuttosto contenute, ma a volte possono provocare il distacco della pedivella di avviamento. Manca il cavalletto, quindi si è costretti a parcheggiare la Vespa coricandola su un fianco, soluzione che verrà in seguito abbandonata. La prima versione della 98 è riconoscibile dalle successive per la sagoma del parafango anteriore che risulta particolarmente estesa e avvolgente sui fianchi, ma che esige la rimozione delle pareti mobili per la sostituzione della ruota.
http://www.vespaforever.net/tuttii_file/mp6.jpg
Altri particolari: la marmitta è del tipo a flauto, la sella ha le molle cilindriche, il fanale posteriore è a pera, la leva di avviamento è dritta, la sospensione anteriore ha la spirale con un ricciolo, i cofani appoggiano a una sede e sono fissati con un gancio a molletta.

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