domenica 16 agosto 2009

UNA BREVE STORIA SULLA VESPA

Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una carrozzeria portante, che sostituiva il telaio e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con i risultati di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente la motocicletta con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore.

La posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla ruota posteriore senza catena, che faceva parte della semplicità progettuale che ha favorito il successo planetario della Vespa.

Anche i modelli successivi avevano rigorosamente motori a 2 tempi, cioè funzionanti con miscela di benzina e olio (in una prima fase al 6% e al 5%, successivamente al 2%). Il motore era sostenuto posteriormente dalla carrozzeria portante nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch'esso posteriormente dal lato opposto del motore e, perlomeno in alcuni modelli, con la presenza anche della ruota di scorta. Il cambio a 3 o 4 marce era comandato dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della frizione.

Con questo modello si inaugura la caratteristica della posizione di guida con le gambe non più separate dal serbatoio e appoggiate su una larga pedana posizionata dietro lo scudo di protezione, caratteristica precipua che si ritrova anche negli scooter odierni.

La Vespa è stata prodotta con varie motorizzazioni. Dalla Vespa 50 cm3 (1963) (per uso dai 14 anni senza patente e rigorosamente senza passeggero), alle 125 cm3 che potevano ospitare anche un passeggero (in particolare il modello Primavera) guidabili in Italia a partire dai 16 anni, fino ai modelli da 150 e 200 cm3 autorizzate anche al transito autostradale.

Nonostante lo scorrere degli anni, Vespa rimane uno degli esempi di design industriale più riuscito al mondo. La sua linea, pur variando nel particolare, rimane inconfondibile nell'insieme: qualsiasi sia il modello, qualsiasi sia l'anno di produzione, le sue caratteristiche fondamentali rimangono impresse a tal punto che l'oggetto Vespa è identificabile in modo univoco. Tanto è vero che come conseguenza di questo successo, la parola Vespa oramai sta ad indicare un genere di veicolo: lo scooter.

L'unico scooter "rivale" dell'epoca degno di nota è stato la "Lambretta" della Innocenti nata un anno dopo, ma che ha cessato di essere prodotta in Italia nel 1971

Nel 2007 è nata la Vespa S, erede della Vespa 50 Special: la linea è fresca, i motori sono 4 tempi monoalbero raffreddato ad aria, eroga 10 cv a 8.000 giri/min.

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